Il riconoscimento del trasloco nel CCNL della Logistica

L'associazione.
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In occasione del recente convegno nazionale a Milano di Anit Federtraslochi sul tema Insieme per la legalità, Claudio Fraconti, delegato al tavolo nazionale del CCNL della Logistica, ha ribadito «la ferma volontà delle imprese di trasloco di essere riconosciute professionalmente a tutti i livelli, e in particolar modo all’interno del CCNL». A tale riguardo, è stato chiesto «di inserire proprio nella seconda di copertina l’aggiunta delle attività di trasloco, oltre che specificatamente in tutti i livelli interessati dalle modifiche che verranno effettuate e che riguardano la nostra attività».
Nel concreto, le proposte di modifica riguardano la classificazione degli operai dal terzo al sesto livello che possono occuparsi anche di attività di trasloco. Ad esempio, là dove si rileva «attività manuali di carico e scarico merci – facchino», possono essere aggiunte le parole: «Ivi inclusa la movimentazione d’imballi nell’attività di trasloco». Oppure, possono essere aggiunti dei profili come, ad esempio, «addetto nell’attività di trasloco al posizionamento dei cartelli per occupazione suolo pubblico e di corridoi pedonali per preparazione dell’attività di cantiere».
Si tratta, insomma, d’una piccola rivoluzione che, in attesa del riconoscimento giuridico della figura del traslocatore, di fatto ne individua i compiti all’interno del CCNL.
Per quanto riguarda invece i tempi dello stesso CCNL, Fraconti è atteso da una serie di riunioni, prima di agosto, per esaminare a fondo una «struttura contrattuale che necessita di una completa revisione, in quanto la precedente tornata, attraversata dalla fase più intensa della pandemia, aveva visto solo un adeguamento economico, per altro dilazionato in quattro anni».
Il delegato Anit Federtraslochi si attende una dura battaglia sulla parte economica perché la piattaforma sindacale, presentata all’inizio dell’anno, richiede aumenti che sfiorano il 18%, ritenuti inaccettabili dalle aziende. «Non si prevede quindi una soluzione prima della pausa estiva, ma piuttosto verso l’autunno», conclude Fraconti.