Permessi per Osp: una questione aperta in tutta Italia

L'associazione.
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Il problema del rilascio dei permessi di occupazione del suolo pubblico (Osp) per i traslochi è centrale nell’attività dell’Anit Federtraslochi. Sebbene la situazione sia diversa nelle città italiane, l’abusivismo è generalizzato. Esso ha diversi risvolti: dalla scarsa qualità del servizio al rischio per i clienti di vedersi addossare responsabilità, dal furto all’incidente per qualcuno del personale addetto, che normalmente sarebbero a carico delle aziende che effettuano i traslochi. Dall’evasione contributiva al lavoro nero. Dal danno di reputazione per le aziende virtuose alla dismissione di rifiuti domestici in discariche abusive. Sullo sfondo la perdita, per i bilanci comunali, di cospicui introiti dal rilascio dei permessi per Osp causata, molto spesso, dalla loro disorganizzazione burocratica e dalla sottovalutazione della questione da parte degli amministratori e della classe politica.

Se a Milano e a Torino il problema è stato brillantemente risolto con una piattaforma digitale che consente il rilascio dei permessi con costi e tempi certi, e il duplice vantaggio per la struttura amministrativa comunale e per le aziende che possono programmare i rispettivi adempimenti nonché, le seconde, garantire ai clienti precisione nella tempistica, a Roma comincia appena a essere affrontato. Il mese scorso l’Assemblea capitolina ha approvato, all’unanimità, una mozione che impegna a cercare di risolvere la situazione dei permessi per Osp. È stato così corrisposto, dopo diversi mesi, l’impegno della consigliera comunale Francesca Barbato, Fratelli d’Italia, che insieme al collega Andrea Alemanni, Partito Democratico, ha maggiormente insistito sulla questione dopo che era stata sollevata dall’insistenza di Marco Palma, consigliere del XV Municipio, anch’egli di FdI.

Il territorio della capitale, suddiviso amministrativamente in quindici Municipi, è il più esteso tra le città italiane e interessa una superficie circa sette volte più grande rispetto a quella del territorio milanese. Se il capoluogo lombardo ha fatto registrare intorno ai sette milioni d’introiti dai permessi per Osp, senza necessariamente fare una moltiplicazione aritmetica, che potrebbe essere fuorviante, si può ipotizzare un ben più cospicuo introito per le casse romane. Le aziende di traslochi, del resto, sarebbero ben felici di pagare il costo dei permessi ricevendo in cambio dei tempi ragionevoli e certi per il rilascio nonché l’inevitabile riqualificazione del settore che delle regole certe comporterebbero.

Scendendo al sud, la situazione di Roma, con l’abusivismo ad approfittare della disorganizzazione dei comuni, è piuttosto diffusa. Anit Federtraslochi intende progressivamente interloquire con le amministrazioni comunali affinché la certezza del diritto e l’efficienza burocratica nel rilascio dei permessi per Osp diventino non più l’eccezione, ma la regola.