Osp per i traslochi a Roma: vademecum
L'associazione.Questo è un vademecum preparato dall’Ufficio stampa di ANIT FederTraslochi per fissare bene la problematica dell’Osp per i traslochi a Roma e i suoi diversi aspetti per la categoria e per l’opinione pubblica.
CHE COS’È. Osp è l’acronimo di occupazione del suolo pubblico. Il rilascio dei permessi di Osp per i traslochi a Roma rappresenta il principale problema per i traslocatori nel rapporto con la pubblica amministrazione.
PERCHÉ È UN PROBLEMA. A causa di una procedura inadeguata, il permesso di Osp per i traslochi viene rilasciato dai Municipi in un tempo medio di quarantacinque-sessanta giorni mentre il tempo richiesto per un trasloco è di circa un terzo.
QUALI SONO LE CONSEGUENZE. Le aziende regolari sono in grande difficoltà a svolgere il loro lavoro e in imbarazzo con la committenza, soprattutto quella estera, che, ignara della problematica, gli attribuisce i ritardi. La procedura inadeguata favorisce inoltre l’abusivismo, con quel che ne consegue.
I DANNI DELL’ABUSIVISMO. Oltre alla concorrenza sleale, gli abusivi riversano sul cliente, quasi sempre all’oscuro di tutto, le responsabilità degli eventuali furti, danni, incidenti, illegalità. Le aziende regolari invece, per effetto del contratto, lo sgravano e se ne fanno carico. C’è quindi un problema di sicurezza, tanto più significativo nell’anno giubilare. Avere contezza di chi entra ed esce da abitazioni, negozi, uffici pubblici e privati durante i traslochi, significa anche avere il controllo del territorio urbano. L’abusivismo determina un danno ambientale perché gli abusivi alimentano le discariche clandestine. Un danno di evasione contributiva allo Stato causato dal lavoro nero. Un danno erariale al Comune di Roma perché molte aziende, anche in regola, non chiedono i permessi a causa dei tempi esagerati per il rilascio.
NELLA FATTISPECIE. Il danno erariale a Roma Capitale lo precisa il Dipartimento allo Sviluppo Economico e alle Attività Produttive del Campidoglio. Nel 2023 sono stati appena 365 i traslochi in regola, con un introito di poco più di 184mila euro. Stando ai dati delle compravendite immobiliari, avrebbe dovuto essere tra i dodici e i diciassette milioni di euro.
PERCHÉ LA PROCEDURA DI RILASCIO DEL PERMESSO DI OSP PER I TRASLOCHI È INADEGUATA. Attualmente l’azienda che vuole ottenere un permesso di Osp per un trasloco deve rivolgersi al Municipio di zona competente (Roma ne conta quindici) che demanda al suo Ufficio tecnico. Quest’ultimo deve relazionarsi al Comando della Polizia locale di zona (Roma ne conta diciannove) che deve verificare tecnicamente la richiesta. Il richiedente dovrà fornire una significativa documentazione che spiegherà come avverrà il trasloco. Successivamente il Comando invierà il permesso al Municipio che provvederà al rilascio dietro il pagamento dei corrispondenti diritti. Troppi passaggi, insieme alla carenza di personale che rallenta l’esame delle pratiche, dilatano i tempi a dismisura.
QUAL È LA PROCEDURA NELLE CITTÀ VIRTUOSE. Le città all’avanguardia in Italia nel rilascio del permesso di Osp per i traslochi sono Milano e Torino. Ciascuna dispone di una piattaforma informatica. Una procedura chiara consente di comunicare le informazioni necessarie, pagare il dovuto, disporre del permesso in tempi certi. Il Comune offre un servizio efficiente, controlla l’occupazione degli spazi pubblici, introita il dovuto.
COSA SAREBBE NECESSARIO A ROMA. Il territorio di Roma Capitale è il più vasto d’Italia. In attesa d’una procedura informatica che, allo stato attuale, sembra impossibile istituire in tempi brevi, ANIT FederTraslochi chiede di affidare la procedura ai soli Comandi della Polizia locale di zona semplificandola e riducendone i tempi; renderla omogenea e senza deroghe per tutti i Municipi con una modulistica unica che eroghi il servizio; modificare l’articolo 20, comma 2, della delibera n. 21 del 24 marzo 2021 (regolamento Cosap, procedura d’urgenza per la richiesta del permesso di Osp) riferendolo all’Albo degli autotrasportatori per conto terzi; posizionare la segnaletica per i traslochi arginando la miriade di cartelli che propagandano i traslochi abusivi.
INVECE … La delibera dell’Assemblea capitolina n. 21 del 24 marzo 2021, articolo 20, comma 2, prevede, per richiedere la procedura d’urgenza, l’iscrizione delle aziende a un fantomatico albo che attualmente non esiste, rendendo inattuabile questo dispositivo procedurale.
CHE COSA PREVEDEVA LA PROPOSTA BARBATO. La proposta di delibera della consigliera Francesca Barbato prevedeva appunto di emendare la delibera 21/2021 all’articolo 20, comma 2, legando la procedura d’urgenza all’Albo degli autotrasportatori per conto terzi. Riferirsi a questo Albo, garantito dalla Camera di Commercio e al quale tutte le aziende di traslochi in regola sono tenute a essere iscritte, significa non soltanto sbloccare la procedura d’urgenza, ma mettere un freno all’abusivismo.
CHE COSA HA FATTO FINORA LA CLASSE POLITICA CAPITOLINA. Del problema procedurale si è interessato inizialmente Marco Palma, consigliere per Fratelli d’Italia nel Municipio Roma XI. È lui che ha interessato la consigliera Barbato, anche lei di Fratelli d’Italia, che a sua volta si è relazionata con il presidente della Commissione Commercio dell’Assemblea capitolina, il consigliere Andrea Alemanni del Partito Democratico. Il 9 aprile 2024 l’Assemblea capitolina ha approvato all’unanimità un atto d’indirizzo che prendeva atto della situazione impegnandosi a velocizzare la procedura. Del problema si faceva carico, per la maggioranza consiliare, lo stesso consigliere Alemanni. ANIT FederTraslochi si è incontrata con lui il 20 giugno successivo. Rimanemmo d’accordo che ci saremmo rivisti a fine luglio per avere già le prime proposte, ma da allora non è stato possibile incontrarlo. Il problema è rimasto stagnante fino alla proposta di delibera della consigliera Barbato, respinta dalla maggioranza consiliare.
QUAL È LA POSIZIONE DI ANIT FEDERTRASLOCHI. Premesso che il nostro ruolo è interloquire con tutte le forze politiche in maniera indipendente perseguendo l’interesse dei nostri associati, e che gli interventi concreti sono stati elencati in precedenza nel paragrafo Cosa sarebbe necessario a Roma, non ci ha convinto la motivazione con cui la maggioranza dell’Assemblea capitolina ha respinto la proposta di delibera della consigliera Barbato. Sono quasi quattro anni che nella delibera 21/2021 c’è il vulnus dell’albo inesistente. Avremmo quindi preferito riscontrare quell’unanimità che ha approvato l’atto d’indirizzo nell’aprile 2024, facendo ritenere possibile un fronte comune che risolvesse il problema. Non sappiamo quali siano le ragioni che hanno portato il consigliere Alemanni a non interloquire con noi dall’estate scorsa. Prendiamo atto che egli ha dichiarato, nell’Assemblea capitolina dello scorso 25 gennaio, che la soluzione del problema “sta in capo alla maggioranza e ce ne occuperemo”. Ciò lavorando personalmente al decentramento amministrativo. Saremo i primi a congratularci con lui quando accadrà. Intanto la nostra battaglia civile continua con l’obiettivo di lavorare nella legalità attraverso idee nuove e un rinnovato spirito di collaborazione, aperti al dialogo con tutti coloro che vorranno impegnarsi seriamente per risolvere una situazione imbarazzante per una città come Roma.
QUALI SONO LE PROPOSTE DI ANIT FEDERTRASLOCHI. La presidente Nicla Caradonna le ha elencate al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e alla Giunta capitolina in una lettera aperta:
- Creazione di spazi dedicati per il parcheggio dei mezzi di trasloco, possibilmente nelle zone centrali e ad alta densità abitativa, per evitare il caos e migliorare la sicurezza.
- Snellimento delle procedure burocratiche per l’ottenimento delle autorizzazioni per l’occupazione del suolo pubblico, con l’adozione di una piattaforma digitale che permetta di gestire le richieste in modo più rapido ed efficiente, demandando ai singoli Comandi dei Vigili urbani il rilascio di tali autorizzazioni garantire un tracciamento trasparente dello stato della pratica, con aggiornamenti in tempo reale per le aziende richiedenti.
- Sostegno alla formazione e sensibilizzazione riguardo le specifiche necessità del settore dei traslochi, in modo che l’Amministrazione comunale possa meglio comprendere le problematiche legate alla logistica e ai trasporti, e trovare soluzioni adeguate.
- Introduzione di una corsia preferenziale per le richieste di trasloco urgenti e motivate che preveda non solo l’ottenimento della concessione comunale ma anche la determina dirigenziale, creando un’apposita fast line per permessi urgenti.
- Introduzione di un sistema automatizzato di rilascio per permessi standardizzati in aree a basso rischio, previa verifica documentazione, con l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa, garantire chiarezza e migliorare l’efficienza amministrativa.
- Organizzare incontri periodici di confronto per monitorare l’efficacia delle soluzioni adottate e proporre ulteriori miglioramenti. L’obiettivo è quello di stabilire un dialogo costante tra il pubblico e il privato per garantire soluzioni condivise e praticabili, creando un tavolo tecnico permanente tra i rappresentanti ANIT-FEDERTRASLOCHI come associazione di categoria e l’Amministrazione comunale.
(Nella foto, il pannello che riassume l’epocale trasloco della Pietà di Michelangelo negli Stati Uniti nel 1964 dalla mostra fotografica L’uomo del trasloco, a Roma lo scorso novembre).