Atto d’indirizzo Osp: un piccolo passo per Roma verso la legalità nei traslochi

L'associazione.
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«È un piccolo passo per il Campidoglio, ma un grande passo per i traslocatori romani». Sceglie l’ironia Nicla Caradonna, presidente ad interim con Giovanni Grillo dell’Anit Federtraslochi, per commentare l’atto d’indirizzo che il 9 aprile scorso l’Assemblea capitolina ha approvato all’unanimità per rendere le procedure burocratiche per l’occupazione del suolo pubblico (Osp) più adeguate alle necessità dei traslocatori e dei loro clienti.

«La delibera che attualmente regola la richiesta dei permessi di Osp da parte dei traslocatori prevede dei tempi di risposta, dai trenta ai sessanta giorni, troppo dilazionati rispetto alle esigenze dei clienti, rendendoci impossibile stare sul mercato. Ciò favorisce l’abusivismo» spiega Michela Nannerini, romana, vice presidente di Anit Federtraslochi. «Oltre a un danno alla nostra categoria, questa situazione determina una perdita di milioni di euro per le casse comunali perché i tempi lunghi per i permessi scoraggiano tutte le nostre buone intenzioni. Di fatto, questa situazione danneggia i traslocatori onesti e incoraggia l’abusivismo. Ci auguriamo che alla presa di coscienza da parte degli amministratori di Roma seguano rapidamente azioni concrete che ci mettano nelle condizioni di fare bene il nostro lavoro, quindi il nostro dovere verso lo Stato, garantendo la qualità del trasloco ai clienti».

Anit Federtraslochi ringrazia in particolare il deputato onorevole Luciano Ciocchetti, Fratelli d’Italia, i consiglieri comunali Francesca Barbato, Fratelli d’Italia, e Andrea Alemanni, Partito Democratico, nonché il vice presidente del Consiglio del Municipio Roma XI, Marco Palma, anch’egli di Fratelli d’Italia, per il sostegno che hanno garantito finora alla possibilità di far conoscere e risolvere questa problematica, e per l’impegno a continuare a seguire l’iter procedurale affinché per l’Osp si arrivi a regole chiare, efficienti e condivise in tutti i quindici Municipi di Roma Capitale.

«Milano, che ha risolto con un sistema digitale la questione dei permessi per l’Osp, ha incassato sette milioni di euro in un anno e ha un territorio sette volte più piccolo di quello di Roma» riflette Giovanni Grillo, anch’egli presidente ad interim di Anit Federtraslochi. «Se Roma riesce a dotarsi d’un sistema efficiente di rilascio dei permessi, non solo potrà beneficiare d’un sostanzioso introito fiscale, ma anche rappresentare un esempio per molte grandi città italiane che sono nelle stesse condizioni».

(Nella foto: Il Sanmartino (trasloco) di Vincenzo Campi, XVI secolo)