Assemblea generale Anit 2023

L'associazione.
Assemblea Generale Anit

Il 17 novembre 2023 si è svolta a Roma la seconda assemblea nazionale dell’Anit. Di seguito, integralmente, il comunicato stampa divulgato nell’occasione dall’Ufficio stampa dell’Associazione.

«C’è un mondo dove le persone non lasciano accadere le cose ma le fanno accadere, non lasciano i sogni fuori dalla porta ma si fanno coinvolgere, assumono rischi e lasciano il proprio segno. È un mondo dove ogni giorno e ogni nuova sfida portano occasioni per costruire un futuro migliore». Questa vision di Sergio Marchionne, menzionata dalla presidente Nicla Caradonna, ha ricompreso il senso dell’assemblea generale dell’Anit (Associazione Nazionale Italiana Traslocatori) che si è svolta nei giorni scorsi a Roma.
È stato il secondo appuntamento della giovane realtà che riunisce i traslocatori italiani dopo quello del maggio 2022. Sorta appunto lo scorso anno con una ventina di associati, attualmente l’Anit ne annovera già quarantotto in tutta Italia, ponendosi come obiettivi nel breve e nel medio termine, oltre alla propria crescita, una riforma del settore che garantisca il riconoscimento giuridico della figura del traslocatore, la partecipazione degli associati alla formazione finanziata dai fondi interprofessionali, l’ottenimento di servizi per gli stessi associati a condizioni favorevoli.
Questi argomenti sono stati approfonditi negli interventi durante l’assemblea, moderata dall’avvocato Alessandro Ruggiero di Roma che ha aderito all’Anit in qualità di socio onorario.
Ai saluti di Aldo Bevilacqua, coordinatore di Federtrasporto, Federazione nazionale dei sistemi e delle modalità di trasporto e delle attività connesse di Confindustria a cui l’Anit aderisce, sono seguiti quelli della presidente Caradonna, la cui relazione introduttiva ha riguardato lo stato dell’associazione. Il primo confronto è avvenuto sul tema La formazione finanziata, accesso ai fondi interprofessionali, a cui hanno preso parte i referenti di ITS Logistica Puglia, scuola di alta formazione che, sotto forma di fondazione, risponde alla domanda delle imprese di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche, offrendo ai giovani opportunità concrete d’inserimento lavorativo.
Luigia Tocci in rappresentanza del presidente Silvio Busico, nonché i tecnici Biagio Provenzale e Florinda Colella, hanno spiegato che la formazione finanziata punta a utilizzare il denaro versato da ogni azienda ai fondi interprofessionali per sostenere la stessa formazione all’interno delle medesime imprese. Oggi si riscontrano difficoltà nel reperire personale tecnicamente formato rispetto alle esigenze del mondo imprenditoriale. Occorre quindi adeguare l’offerta formativa, prolungandola nel tempo, affinché l’azienda sappia come intervenire rispetto alle sue esigenze.
Nella fattispecie, occorre che il management comprenda quanto sia importante investire nella formazione per la crescita aziendale, attui un’analisi del fabbisogno e individui, anche all’interno del personale delle aziende stesse, le figure da coinvolgere nei processi formativi.
Il senso del processo è che la formazione deve essere considerata un’opportunità e un investimento. In questo senso ITS Logistica Puglia dialogherà in maniera costante e intensa con l’Anit per poter rispondere alle esigenze sia della filiera, sia delle singole imprese associate.
In precedenza, su questo tema, la presidente Caradonna aveva evidenziato che le aziende di trasloco, se vogliono restare sul mercato, devono essere preparate, e che aggiornarsi accresce il know-how di ciascuna impresa.
La sessione dei lavori in cui si è parlato dei servizi che l’associazione offre ai suoi aderenti, programmaticamente intitolata Anit service, ha annoverato gli interventi della vice presidente Michela Nannerini, dei consiglieri Giuseppe Stella e Mauro Silvestri, del revisore Raffaele Taormina. È stato ribadito che un intento comune è contrastare quelle imprese che, occupandosi di altro, fanno anche i traslochi, di fatto declassando la professionalità del settore. Per questa ragione Anit deve rappresentare, con i suoi aderenti, una realtà imprenditoriale che rivendica la sua specificità come sinonimo di qualità, serietà, efficienza.
Sono stati presentati i risultati dell’attività annuale del gruppo di lavoro che si occupa dei servizi e che ha ottenuto su una serie di prodotti selezionati per qualità ed essenziali del settore, in particolare le scatole per gli imballaggi, un tariffario notevolmente inferiore ai costi indicati dalle singole imprese in un questionario compilato nella precedente assemblea.
Il gruppo di lavoro sta attualmente predisponendo un progetto per la logistica, sempre agendo secondo il presupposto che il consolidamento di Anit, mantenendo la qualità dei suoi aderenti, è il punto di forza sul quale fare leva rispetto ai fornitori.
Nella seconda parte dell’assemblea nazionale, sempre con la moderazione dell’avvocato Ruggiero, l’argomento iniziale è stato Anit guarda all’Europa con l’intervento di Massimiliano Ajroldi, presidente Fidi Italy. Quest’ultimo è un organo della governance di Fidi (organizzazione internazionale che riunisce associazioni nazionali) che raggruppa tutti gli affiliati italiani.
Il compito principale di Fidi Italy è rappresentare gli interessi dei membri italiani durante tutti i meeting annuali e l’assemblea generale di Fidi.
Successivamente, presenti Marco Palma, consigliere e vice presidente del Municipio Roma XI, Mauro Santonati, membro del Collegio dei probiviri Anit, e Francesca Barbato, consigliera dell’Assemblea capitolina, è intervenuto il deputato di Fratelli d’Italia onorevole Luciano Ciocchetti che ha affrontato il tema del Riconoscimento giuridico della figura del traslocatore: occupazione del suolo pubblico.
Secondo l’onorevole Ciocchetti è necessario organizzare un incontro alla Camera dei Deputati con i colleghi della Commissione Giustizia, coinvolgendo il Governo che può accelerare le modifiche, previste il prossimo anno, alla giustizia civile. Ciò attraverso una serie di emendamenti che modifichino il Codice civile in merito al traslocatore identificandone le responsabilità e fissando tutte quelle operazioni accessorie che il contratto di trasloco comporta.
Infine Raffaele Taormina, revisore dei conti dell’Anit, ha affrontato il tema Sostenibilità dell’associazione. Taormina ha precisato che l’Anit dovrà sostenersi con fondi propri e per fare questo dovrà ulteriormente crescere. Servirà un’adeguata quota associativa annuale e richiedere agli aderenti una partecipazione sempre più attiva anche avvicinandosi di più al consiglio direttivo.
In conclusione dei lavori, la presidente Nicla Caradonna ha puntualizzato come Anit detenga un patrimonio di aziende e di alta professionalità che deve essere salvaguardato. Se ci si crede, come dimostra il fatto che gran parte degli associati fanno il loro lavoro con passione, Anit dovrà continuare a investire in comunicazione, tempo e relazioni. Dovranno inoltre essere interessate alle attività associative le istituzioni delle città italiane perché i traslocatori hanno la necessità di farsi conoscere quali operatori specializzati. Il riconoscimento giuridico, in particolare, è meritato. Bisogna crederci perché consente, tra l’altro, di operare nella legalità.
La presidente Caradonna ha concluso dichiarando che l’Anit è pronta a sostenere la costituzione di sezioni territoriali nelle regioni e nelle città per rappresentare le questioni, le peculiarità, le problematiche e le criticità del settore, invitando gli associati a partecipare attivamente perché è fondamentale il contributo di nuove forze e nuove idee.