Anit Federtraslochi: che sia l’ultima estate senza regole certe per l’Osp a Roma

L'associazione.
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«L’Assemblea capitolina, approvando la mozione 285 lo scorso aprile, ha dimostrato di aver acquisito gli elementi di conoscenza per risolvere il problema dell’occupazione del suolo pubblico per i traslochi». Nicla Caradonna, presidente di Anit, interviene sulla questione Osp a Roma, cioè delle procedure per l’occupazione del suolo pubblico per i traslochi che dovranno rispettare la normativa, consentendo alle aziende che se ne occupano di lavorare nella certezza del diritto. «La notizia, riportata da un importante quotidiano romano qualche tempo fa, di quell’azienda in possesso dei regolari permessi di Osp multata dalla Polizia locale perché priva d’un ulteriore permesso, poi risultato non necessario, si commenta da sola», conclude.

«A giugno il nostro incontro con Andrea Alemanni, consigliere comunale di maggioranza che presiede la Commissione Commercio del Comune di Roma, ci ha fatto ben sperare su un intervento risolutivo dell’Amministrazione comunale del sindaco Roberto Gualtieri» evidenzia Giovanni Grillo, presidente Federtraslochi. «Adesso che siamo nel periodo di ferie non si deve abbassare la guardia. Ci auguriamo che sia l’ultima estate in cui le imprese di traslochi a Roma siano costrette a svolgere la loro attività senza essere garantite da procedure chiare ed efficienti».

Roma ha il territorio più esteso tra le città italiane ed è normale che risulti di riferimento per l’Osp in Italia. Non è dignitoso che prosperino i traslochi effettuati da imprese abusive e che anche le imprese in regola, per non finire fuori mercato, siano costrette talvolta ad agire illegalmente a causa di procedure farraginose e dilatate nel tempo. La mozione 285 è stata un primissimo passo per responsabilizzare gli amministratori e i politici romani facendogli conoscere il problema. Si tratta d’una situazione che danneggia non soltanto le imprese di traslochi che vogliono agire nella legalità, ma lo stesso Campidoglio.

Il Dipartimento allo sviluppo economico, alle attività produttive e all’agricoltura di Roma Capitale ha infatti fornito dei dati risibili delle entrate che i permessi di Osp garantiscono alle casse comunali, a fronte d’una evasione fiscale che è stimata intorno ai diciassette milioni di euro. Se per le imprese di traslochi la deregulation si traduce in brutte figure, crisi della reputazione, multe ingiustificate e, soprattutto, difficoltà a lavorare nella certezza del diritto, all’abusivismo selvaggio è collegato anche l’abbandono di rifiuti, domestici e non, sotto forma di oggetti vecchi e rotti che finiscono nelle discariche abusive per risparmiare i costi di smaltimento.

Anit e Federtraslochi chiedono agli amministratori capitolini che i diciannove comandi della Polizia locale si assumano la responsabilità del rilascio dei permessi di Osp. Consentire al settore di perseguire la legalità, come chiede Anit Federtraslochi, permetterebbe delle ricadute positive sull’occupazione, la sicurezza, la qualità dei servizi, oltre a garantire anche a Roma quel significativo flusso economico da permessi regolari di Osp che è una realtà consolidata in comuni come Milano e Torino, oltre che in Europa.