“Il Messaggero” sui permessi per Osp a Roma: uno su cento paga il dovuto

L'associazione.
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Sul problema dei traslochi e della difficoltà di ottenere i permessi per la relativa occupazione del suolo pubblico (Osp) è intervenuto il 2 giugno il quotidiano Il Messaggero con un articolo a firma Alessia Marani nella cronaca di Roma.

«I traslochi nella Capitale? Praticamente tutti abusivi. E i pochi che pagano per le autorizzazioni vengono persino multati. Una situazione kafkiana quella messa in evidenza dai dati del Dipartimento allo Sviluppo Economico e alle Attività Produttive del Campidoglio in relazione alle richieste di rilascio dell’occupazione del suolo pubblico pervenute ai municipi nel 2023. Numeri arrivati ora in risposta a una interrogazione comunale presentata a gennaio dalla consigliera FdI Francesca Barbato che ha sollevato la questione»: questo è l’incipit dell’articolo.

La disamina prosegue evidenziando che la stima dei mancati introiti dalle occupazioni di suolo pubblico per traslochi si aggirano sui circa diciassette milioni di euro l’anno. Secondo i dati del menzionato Dipartimento, in tutto il 2023 sono trecentosessantacinque i traslochi per i quali a Roma è stata rilasciata una regolare autorizzazione, per un incasso di poco più di centottantaquattromila euro. «Bazzecole a fronte di un numero di compravendite immobiliari che, nel solo primo quadrimestre dello stesso anno, sono state 9.240 e che quindi, in un anno, sono circa 36.000. Ipotizzabile che tutti o quasi i nuovi inquilini debbano spostare mobili ed effetti personali e che buona parte di loro si debba affidare a ditte specializzate» si rileva nell’articolo. A Milano, che ha circa la metà degli abitanti e un territorio circa sette volte più piccolo di quello di Roma, nello stesso anno le richieste sono state quarantamila.

Il Messaggero riporta la vicenda assurda d’una azienda di traslochi che nottetempo, pur avendo dei regolari permessi di Osp, è stata multata dalla Polizia locale per l’assenza d’un ulteriore permesso che, dopo un successivo riscontro, è risultato non necessario. L’accaduto, per Mauro Santonati che il giornale chiama in causa e che fa parte del collegio dei probiviri dell’Anit, «dimostra come disincentivi anche il più onesto a lavorare regolarmente». Ribadisce inoltre la necessità che a Roma la situazione dei permessi per Osp inerenti i traslochi debba essere riformata per rendere le procedure burocratiche accessibili e funzionali al rispetto delle regole.