CCNL: riqualificare il trasloco superando la diffidenza sindacale

L'associazione.
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Riprenderanno a settembre gli incontri per definire il nuovo CCNL della Logistica. Al tavolo dei referenti imprenditoriali e sindacali Anit Federtraslochi è rappresentata da Claudio Fraconti, vice presidente di Federtraslochi (nella foto). In particolare, Fraconti si è reso protagonista della richiesta d’inserire nel contratto nazionale di lavoro delle specifiche che individuassero e differenziassero, a seconda dei profili, la categoria dei traslocatori, di fatto qualificandola.

«Si è trattato, da parte nostra, di manifestare la trasparente volontà d’incidere sulla regolamentazione della materia a favore della legalità e dell’emersione delle forme di abusivismo purtroppo presenti nel trasloco» precisa Fraconti. «Queste nostre buone intenzioni hanno non dico insospettito, ma certamente sorpreso la controparte sindacale. C’era una certa curiosità nel prendere atto che questa richiesta veniva dalla parte datoriale. Chi però conosce le caratteristiche e la situazione della nostra categoria, non può sorprendersi della nostra volontà».

Fraconti conclude: «Alla ripresa delle trattative vedremo di approfondire il confronto sulle nostre richieste. Credo comunque che ci sia un problema di scarsa conoscenza del settore del trasloco. Abbiamo l’impressione, da qualche esternazione sindacale, che le nostre proposte siano state accolte con una certa diffidenza e che perfino alcune specifiche tecniche, come la separazione dei livelli fra i conducenti di autoscale fino a 34 metri e oltre, non siano state seriamente prese in considerazione. Mi auguro che, alla ripresa dei lavori, il clima di diffidenza lasci spazio a un comune intento di prosecuzione che non può che passare anche dalla adeguata regolamentazione delle mansioni e dei livelli, compresa la difesa del livello 6J. Esso rappresenta, infatti, l’unico strumento valido per l’ingresso dei giovani e per l’alternanza tra la scuola e il lavoro».