Osp per i traslochi a Roma: ANIT FederTraslochi aveva scritto al sindaco e agli assessori

L'associazione.
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Prima dell’Assemblea capitolina del 25 gennaio scorso, la presidente Nicla Caradonna aveva inviato al sindaco Roberto Gualtieri e agli assessori di Roma una lettera aperta in cui evidenziava la problematica dell’Osp per i traslochi. Eccone il testo integrale.

«Egregio Sindaco di Roma, Egregi Assessori,

mi rivolgo a Voi in qualità di presidente di ANIT-FEDERTRASLOCHI, un’organizzazione che rappresenta le maggiori aziende di traslochi internazionali operanti nel settore del nostro Paese, e che ha come obiettivo il miglioramento e la valorizzazione del settore dei traslochi, in particolare quello legato ai traslochi nazionali e internazionali visto che tutti i nostri associati sono membri della sezione italiana della FIDI.

Nel corso degli anni, le nostre aziende hanno contribuito significativamente all’economia locale e nazionale, garantendo servizi di qualità, sicurezza e professionalità. Tuttavia, uno dei problemi più gravi e ricorrenti che affrontiamo quotidianamente riguarda la regolamentazione dell’occupazione del suolo pubblico per le operazioni di trasloco. Purtroppo, questo problema sta diventando sempre più urgente, in particolare nelle aree densamente popolate e nelle zone centrali della nostra città, dove le difficoltà logistiche sono maggiori. Il periodo giubilare appena iniziato non potrà far altro che acuire questa situazione tra gli operatori del settore ed i clienti/cittadini.

Le operazioni di trasloco, per loro natura, necessitano di spazi temporanei per il posizionamento di mezzi e materiali, e spesso richiedono l’occupazione di suolo pubblico. Tuttavia, la mancanza di una regolamentazione chiara e l’assenza di procedure standardizzate omogenee e tempestive per ottenere le necessarie autorizzazioni rendono queste operazioni difficili da gestire, sia per le aziende che per i cittadini e la città in generale.

In particolare, l’attuale sistema di gestione delle occupazioni del suolo pubblico presenta diverse problematiche, tra cui:

  1. Lentezza burocratica: i tempi di attesa per ottenere le autorizzazioni necessarie per l’occupazione del suolo pubblico sono spesso troppo lunghi, i tempi di rilascio risultano essere spesso incompatibili con le esigenze operative di un trasloco , che richiede programmazione e puntualità causando ritardi e disagi sia per le aziende che per i residenti, mediamente 45/60 gg contro i 5 gg necessari in altre città, vedi Torino, Milano, Genova etc. Tale situazione comporta inoltre la mancata riscossione dei tributi comunali inerenti l’Osp. Si consideri che il Comune di Milano incassa solo dai nostri colleghi circa cinque milioni annui di diritti e tasse comunali. A Roma l’importo annuo si stima sia intorno ai trecentocinquantamila euro.
  2. Mancanza di spazi adeguati: in molte zone della città non esistono aree designate per il posizionamento temporaneo dei mezzi di trasloco, costringendo le aziende a occupare strade e marciapiedi in modo disorganizzato e spesso in contrasto con la sicurezza stradale, la sicurezza dei nostri operatori e dei cittadini.
  3. Mancanza di sensibilizzazione sulla specificità delle attività di trasloco: le operazioni di trasloco non sono considerate un’attività ordinaria, ma richiedono una gestione adeguata e differenziata rispetto ad altre tipologie di occupazione di suolo pubblico, in quanto sono legate a esigenze di logistica e di spazi che non possono essere risolte tramite le normali pratiche urbane.

Le nostre proposte concrete per affrontare questa situazione sono le seguenti:

  1. Creazione di spazi dedicati per il parcheggio dei mezzi di trasloco, possibilmente nelle zone centrali e ad alta densità abitativa, per evitare il caos e migliorare la sicurezza.
  2. Snellimento delle procedure burocratiche per l’ottenimento delle autorizzazioni per l’occupazione del suolo pubblico, con l’adozione di una piattaforma digitale che permetta di gestire le richieste in modo più rapido ed efficiente, demandando ai singoli Comandi dei Vigili urbani il rilascio di tali autorizzazioni garantire un tracciamento trasparente dello stato della pratica, con aggiornamenti in tempo reale per le aziende richiedenti.
  3. Sostegno alla formazione e sensibilizzazione riguardo le specifiche necessità del settore dei traslochi, in modo che l’Amministrazione comunale possa meglio comprendere le problematiche legate alla logistica e ai trasporti, e trovare soluzioni adeguate.
  4. Introduzione di una corsia preferenziale per le richieste di trasloco urgenti e motivate che preveda non solo l’ottenimento della concessione comunale ma anche la determina dirigenziale, creando un’apposita fast line per permessi urgenti
  5. Introduzione di un sistema automatizzato di rilascio per permessi standardizzati in aree a basso rischio, previa verifica documentazione, con l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa, garantire chiarezza e migliorare l’efficienza amministrativa.
  6. Organizzare incontri periodici di confronto per monitorare l’efficacia delle soluzioni adottate e proporre ulteriori miglioramenti. L’obiettivo è quello di stabilire un dialogo costante tra il pubblico e il privato per garantire soluzioni condivise e praticabili, creando un tavolo tecnico permanente tra i rappresentanti ANIT-FEDERTRASLOCHI come associazione di categoria e l’Amministrazione comunale.

Siamo convinti che una maggiore collaborazione tra le istituzioni e le aziende del settore possa portare a una gestione più efficiente e rispettosa del suolo pubblico, migliorando non solo l’organizzazione dei traslochi, ma anche la qualità della vita dei cittadini e la sicurezza stradale, garantendo alle casse Comunali un introito di diritti erariali importante.

RingraziandoVi anticipatamente per l’attenzione che vorrete dedicare a questa problematica, rimaniamo a disposizione per un incontro o una discussione più approfondita, con l’auspicio di poter contribuire concretamente al miglioramento delle normative relative all’occupazione del suolo pubblico per le attività di trasloco».