Una proposta di legge contro l’abusivismo e la concorrenza sleale nei traslochi

L'associazione.
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Elaborata a cura della Federazione Nazionale dei Traslocatori Professionali, è stata presentata al recente convegno nazionale di Anit Federtraslochi la Proposta di legge sulla detraibilità fiscale del trasloco per famiglie e privati cittadini. Eccone il testo integrale.

PREMESSA. Mediamente ogni 8 anni una famiglia italiana cambia casa, perché le esigenze cambiano sia quando la giovane famiglia cresce per l’arrivo dei figli, sia quando questi crescono ed hanno maggiori necessità ed infine quando la famiglia torna ad essere semplicemente una coppia e la casa diventa improvvisamente troppo grande per due persone sole. Il trasloco, oltre ad essere uno dei momenti più stressanti per una famiglia, è anche un impegno notevole dal punto di vista economico, perché si parla quasi sempre di cifre nell’ordine delle migliaia di euro, che si aggiungono normalmente alle ingenti spese per acquistare e/o ristrutturare la nuova casa.

Attualmente il costo del trasloco non è detraibile e quindi non è interesse del cittadino/cliente richiedere regolare fattura per il servizio anzi, molto spesso l’IVA viene considerata come un componente di costo aggiuntivo e chi accetta di non emettere fattura ottiene un immediato vantaggio competitivo; questo crea degli spazi per operatori improvvisati ed abusivi che, per definizione, operano in una zona d’ombra dove la regola è l’assenza di regole: personale occasionale e privo di ogni formazione, sicurezza e tutela, mezzi e attrezzature spesso non sicure, non a norma, malamente manutenute e certamente non ecofriendly. Quanto sopra comporta una serie di rischi e conseguenza negative

  • Per le imprese:

▪ un immediato ed immotivato svantaggio competitivo per quelle imprese che intendono operare nel rispetto della legge, mantenere personale regolarmente assunto ed infine pagare regolarmente le tasse.

▪ una insostenibilità economica per le aziende, che impedisce loro di crescere e di creare nuovi posti di lavoro sia direttamente che mediante l’indotto derivante da investimenti in mezzi ed attrezzature.

▪ una debolezza intrinseca delle imprese che può renderle facile preda, nella migliore delle ipotesi di gruppi finanziari o attori stranieri o, peggio, di quel mondo sommerso del malaffare, sempre alla ricerca di aziende da poter utilizzare come strumenti di riciclaggio o per altri scopi parimenti deprecabili.

  • Per il cittadino:

▪ aprire le porte della propria casa a persone sconosciute, che il traslocatore ha reclutato chissà dove, comporta dei rischi talmente evidenti che non conviene discuterne oltre.

▪ in caso di danni ai propri beni, alle strutture pubbliche o condominiali, furti o altri eventi dannosi, è facile intuire la repentinità con la quale questi personaggi spariranno.

▪ in maniera spesso del tutto inconsapevole, il cittadino che si rivolge ad aziende del sommerso corre dei rischi che neppure immagina: affidare il trasloco ad una azienda non iscritta all’Albo Nazionale dei Trasportatori, ad esempio, comporta delle importanti responsabilità penali ed anche il sequestro dei beni trasportati; non accertarsi della regolarità contributiva ed assicurativa del personale impiegato o della mancata osservanza delle norme di sicurezza, prevede una corresponsabilità sia civile che penale.

▪ mezzi da lavoro e materiali non a norma, smaltimento dei rifiuti non corretto e personale non idoneo sono un vero rischio per la salute del cittadino e dell’ambiente

  • Per la collettività:

▪ gli operatori abusivi non partecipano all’impegno contributivo e fiscale, impegno invece assolto dalle imprese sane e che garantisce un flusso costante e certo di risorse alle casse fiscali e previdenziali.

▪ le attività non a norma non garantiscono la sicurezza negli ambiti cittadini, condominiali o pubblici.

▪ viene vanificato l’impegno delle aziende regolari in termini di formazione e sicurezza, che costituisce un valido aiuto nella lotta agli incidenti sul lavoro.

▪ le aziende regolari formano, motivano e valorizzano i lavoratori, creano nuovi posti di lavoro di valore offrendo così sicurezza economica e affermazione sociale alla persona, a differenza degli operatori abusivi.

▪ solo le aziende sane ricercano costantemente ed investono in mezzi e attrezzature sempre più ambientalmente compatibili e sostenibili.

La premessa può apparire banale nella sua estrema semplicità, ma da essa si possono sviluppare alcune considerazioni altrettanto semplici ma con conseguenze che vale la pena di evidenziare:

  • Aspetti fiscali:

▪ lotta all’evasione, sia in ambito IVA che nelle imposte sui redditi.

▪ Tracciabilità e possibilità di controllo dei pagamenti.

▪ Regolarizzazione delle imprese coinvolte e dei loro dipendenti.

  • Sicurezza:

▪ rispetto delle norme di sicurezza e prevenzione per i lavoratori.

▪ Sicurezza per la collettività e per la pubblica amministrazione.

  • Lotta all’abusivismo:

▪ questa sorta di alleanza fiscale tra cittadini e imprese sarebbe di estremo aiuto nella lotta all’abusivismo, che nel nostro settore è una piaga endemica, e metterebbe le aziende regolari nelle condizioni di poter lavorare e quindi di mantenere l’occupazione ed affrontare nuovi investimenti, con effetti positivi sullo sviluppo economico.

▪ Togliere, o almeno ridurre la presenza degli abusivi nel mercato lo renderebbe meglio praticabile e lealmente concorrenziale, con effetti positivi anche per l’utenza finale.

▪ L’abusivismo porta anche effetti negativi sull’ambiente, ove si consideri che è pratica comune per questi soggetti scaricare mobili e rifiuti di ogni genere ai bordi delle strade o nelle campagne, anche perché non essendo muniti delle necessarie autorizzazioni non possono accedere alle discariche ufficialmente deputate al corretto smaltimento.

LA NOSTRA PROPOSTA. Si renda il trasloco fiscalmente detraibile con la stessa misura con la quale vengono trattate sia l’acquisto di arredamenti che la ristrutturazione edile e cioè almeno il 50%.

A supporto di questa proposta, si invita a considerare quanto riscontrato proprio nel settore edilizio e riscontrabile nello studio CRESME pubblicato dalla Camera dei Deputati, seconda edizione del 9 dicembre 2021:

  1. gli investimenti veicolati dalle misure di incentivazione fiscale hanno avuto e continuano ad avere un rilevante impatto sull’occupazione: nel solo 2021 le stime riguardano 509.962 nuovi occupati, e negli anni dal 2011 al 2021 ad un totale di 3.092.979 occupati diretti che diventano 4.639.469 con l’indotto;
  2. la detrazione fiscale ha avuto un effetto volano sullo sviluppo del mercato settoriale e dell’indotto con produzione di maggior gettito fiscale, che ha ampiamente compensato gli sgravi concessi.

Si consideri inoltre che il mercato del trasloco in Italia vale per le famiglie una spesa totale stimata in oltre 3,5 mld di €, e che di questi meno di 2 mld vengono svolti da aziende regolari; questo significa lasciare oltre 1,5 mld di € a soggetti irregolari e del tutto sconosciuti all’Erario.

Agendo come proposto, oltre agli effetti positivi sopra esposti, l’Amministrazione potrebbe offrire un valido aiuto economico a famiglie ed imprese non a costo zero, ma addirittura con un vantaggio tangibile per le casse dello Stato, oltre ad agire concretamente per lo sviluppo e il sostegno delle famiglie e delle imprese italiane.

I traslocatori professionali vogliono pagare le tasse ma chiedono maggiori tutele e lotta a tutte le forme di abusivismo e di concorrenza sleale.